Dopo la pausa estiva tutti pensavano che il sig.COVID ci avrebbe lasciato in pace o almeno ci avrebbe permesso di ‘ricominciare’ con tutte le precauzioni possibili (distanziamento, mascherine, termometri, schemi, gel …) e noi ci abbiamo provato con tutte le nostre forze, ci siamo allenati con la mascherina, abbiamo limitato il contatto … ma volevamo a tutti i costi ritornare a vederci da vivo.
La cosiddetta DAD (didattica a distanza) che avevamo trasformato in TAD (taekwondo a distanza) non ci bastava più e così quando all’inizio di novembre con l’ennesimo DPCM abbiamo appreso che le palestre sarebbero state chiuse abbiamo pesato che ci attendeva un lungo inverno davanti allo schermo di un PC o di un cellulare … e non ci sembrava possibile (pur nel giusto rispetto di tutte le norme che ci garantiscono la sicurezza) doverci rinchiudere in casa per allenarci quando magari all’aperto si poteva ancora stare grazie ad un autunno particolarmente mite.
E così ci è venuto spontaneo iniziare ad allenarci all’aperto … niente più dobock ma giacche a vento, niente più materassine ma cemento o erba, niente più orari fissi ma un messaggio su whatsup per darci appuntamento.
E quando la pioggia ci ha impedito di allenarci all’aperto, grazie ad un parroco che in gioventù aveva anche lui praticato taekwondo, abbiamo trovato ospitalità sotto una teso-struttura utilizzata per la festa del santo patrono.
Covid attento … noi non ci arrendiamo !!!